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Comunicazione

Comunicazione macabra

25.11.2020

La pubblicità è l’anima del commercio.

Questa massima è alla base di ogni manuale di comunicazione, un concetto semplice che spiega come sia imprescindibile, per vendere qualcosa, far sapere che questa cosa esista. Ma vale sempre e in tutte le sfaccettature della nostra vita e, visto l’argomento che stiamo per trattare, della nostra morte?
Lecito sempre che un’impresa comunichi i suoi prodotti, la propria attività? Anche quando i servizi sono funebri?

Parliamo, infatti, di imprese che offrono un servizio utile, necessario, definitivo… che, nell’immaginario di molti, se non di tutti, non hanno certo bisogno di farsi pubblicità. Eppure sono imprese e, come tali, vivono in un regime di concorrenza, dunque, portarsi via i “clienti”, fa parte del gioco ed è, per loro, la fonte del profitto.

La lunga premessa prende spunto da un episodio che ci permette di toccare un tema delicato, ma che, se affrontato con intelligenza, risulta apprezzabile, mentre, se sfruttato male, finisce per accentuare la riprovazione generale e diventare un boomerang.

Un’agenzia di pompe funebri, che non merita citazione, pubblicizza i propri servizi con uno striscione esposto sulle strade di Milano, segnalando una promozione per i morti a causa del Covid.

Una scelta azzardata, che, viste le polemiche suscitate, è, un errore di comunicazione, più o meno grave a seconda della suscettibilità personale. Insomma, sfruttare la pandemia per lucrare è inaccettabile per il consesso umano.

Tuttavia, comunicare i servizi funebri è possibile, anzi lecito e c’è chi lo fa con arguzia e sufficiente intelligenza per non disturbare e ottenere addirittura un’enorme visibilità che supera i confini del territorio su cui agisce.

Parliamo di Taffo, un vero caso di scuola, un’impresa di pompe funebri di Roma che ha scelto l’arma dell’ironia come strumento di comunicazione.
Gli esempi della loro strategia vincente sono molti, basta farsi un giro sul loro sito o sulle loro pagine social.

La loro ispirazione è spesso l’attualità, anche sfiorando l’argomento Covid, perché si può fare senza speculazioni e senza scadere nel patetico.

Oltre a produrre messaggi divertenti ed efficaci, a volte, riescono anche a sfruttare situazioni pubbliche in cui non solo si fanno pubblicità, ma prendono una posizione, dichiarando apertamente la loro opinione sui fatti, come successo con un manifestazione di negazionisti, alla quale si sono presentati offrendo i propri servizi.

In conclusione comunicare con intelligenza paga sempre.